E’ durato meno del previsto.
Due anni di voli settimanali, sempre la stessa meta, non sempre la stessa tratta.
Due anni di agenda, note del cellulare, appuntivolanti, per farmi rimanere impresse certe scene, parole, situazioni, che mi hanno tenuto compagnia nelle lunghe ore di attesa in aereoporto e nel breve tragitto che mi separava da quella bellissima regione che è la Puglia.
Ma non sono stata una blogger modello.
Non aggiornavo subito, al mio rientro, questo blog, perchè la vita di tutti i giorni non sempre prevede spazi di attenzione per qualcosa di virtuale, e cosi… pagine e pagine e pagine di appuntivolanti presi ad alta quota o in quello spazio neutro che è l’aereo porto, sono andati persi.
Persi perchè non decifravo più la mia calligrafia (si lo so,chi non capisce la sua scrittura….), persi perchè non ricordavo più la mia scenetta.
Potrei chiamare qualcuna delle tante persone che mi hanno lasciato bigliettini da visita, che mi hanno fatto gli in bocca al lupo, con cui ho scambiato qualche parola sul volo o sulla panchina dell’esterno dell’aereoporto per chiedere se ricordano qualcosa ma… i numeri non li ho naturalmente, i bigliettini da visita, chissà dove li ho messi, tutto quello che mi è rimasto è un bel ricordo di una stanchezza tutto sommato piacevole e che ho lasciato a terra, chissà, forse sotto un sedile dell’aereo al posto del giubbottino di salvataggio che non ho mai capito dove si trova, oppure, tra una nuvola e un’altra lassù, in quel pezzo di cielo che per due anni ho attraversato, senza nemmeno rendermene conto.